Il cashmere è uno dei tessuti di origine animale più soffici esistenti, qualità che si riflette nella sua eccellente termo regolazione, configurandosi come una lana di elevato pregio, piacevole al tatto e alla vista, il che giustifica un costo superiore rispetto ad altre lane sul mercato.
Proprio per questa sua “delicatezza”, il lavaggio dei capi in cashmere richiede maggiore attenzione, tanto che esistono tecniche e strategie specifiche, in continua evoluzione. Il cashmere non è uniforme, presenta diverse lavorazioni e provenienze, con varie qualità, ma necessita sempre di essere trattato “con cura”.
Prendersi cura del cashmere diventa quasi una “regola” quando si acquistano o si possiedono indumenti realizzati con questo materiale. Per mantenerli intatti a lungo, è sufficiente comprendere la sua composizione, senza diventare esperti, a partire dal lavaggio.
Cos’è il cashmere?
La lana di cashmere, o semplicemente cashmere, è una fibra ottenuta dal pelo di una particolare specie di capre che vivono in una regione che ha fortemente influenzato il suo nome, ovvero il Kashmir, situato tra Pakistan, Cina e India, una zona prevalentemente montuosa e nota per i suoi commerci.
La lana di cashmere viene lavorata da secoli e, dopo essere stata tosata dagli animali adulti, viene sottoposta a diverse lavorazioni, molte delle quali avvengono in Italia, specialmente nel nord, dove si trovano aziende con grande tradizione e competenza nella produzione di capi realizzati con questa lana pregiata, diffusi in tutto il mondo.
Il principale produttore di cashmere rimane la Cina e le nazioni limitrofe o situate nella stessa area geografica. È un tessuto estremamente leggero, poco voluminoso, ma anche molto morbido e caldo, il che giustifica il suo costo più elevato rispetto ad altri capi simili.
Come lavare il cashmere?
Il pilling è una reazione naturale, seppur fastidiosa, che si manifesta sui capi in cashmere, caratterizzata dalla formazione di pallini di lana. Questo accade quando il tessuto è eccessivamente “stressato”, tanto che molti esperti consigliano di non indossarlo troppo frequentemente e di attendere almeno un giorno tra un utilizzo e il lavaggio.
La soluzione più sicura è sicuramente il lavaggio a mano, che permette di preservare al meglio i capi e le fibre, evitando, con un’asciugatura adeguata, restringimenti o infeltrimenti, segni di scarsa cura per questi capi d’abbigliamento tanto apprezzati.
La tecnica è semplice: immergere il capo in una bacinella con acqua tiepida, poco più calda della temperatura ambiente, per un breve periodo, insieme a un detersivo specifico per lana (verificarne la compatibilità sull’etichetta, dove è indicata anche la tempistica). Dopo l’ammollo, risciacquare accuratamente.
Errori da non fare
È importante anche la fase successiva al lavaggio, poiché i capi in cashmere devono essere risciacquati sotto acqua corrente, possibilmente non troppo fredda, per evitare shock termici che potrebbero favorire il pilling. Mantenere la lana sotto l’acqua per un tempo sufficiente (ma non eccessivo) fino a quando non vi saranno residui di sapone.
Non strizzare, tirare o premere troppo forte il capo. Si consiglia di avvolgerlo in un asciugamano asciutto e abbastanza grande per assorbire la maggior parte dell’acqua. Il cashmere non deve essere stressato durante l’asciugatura: stenderlo potrebbe allungarlo, quindi è preferibile appoggiarlo orizzontalmente su un tavolo.
Evitare l’esposizione diretta al sole, preferendo una zona mediamente calda e illuminata, in condizioni stabili e naturali, ad esempio non vicino a un termosifone, che potrebbe causare restringimenti e perdita di qualità delle fibre.
È sempre consigliabile consultare l’etichetta per conoscere eventuali limitazioni di lavaggio.
Può essere lavato in lavatrice?
La risposta è affermativa, ma non sempre: dipende dalle indicazioni sull’etichetta. Se è presente un simbolo che lo “vieta”, è meglio evitare. In caso contrario, è possibile lavarlo in lavatrice seguendo le istruzioni riportate. Ricordarsi di rovesciare i capi e lavarli solo con altri indumenti simili.
È consigliabile utilizzare sacchetti appositi per proteggere i capi dal contatto eccessivo con gli altri indumenti e usare solo una piccola quantità di detersivo specifico per lana, selezionando programmi per lana o capi delicati con una temperatura massima di 30 gradi, quindi “a freddo”. Evitare la centrifuga o, al massimo, utilizzarla alla velocità più bassa possibile.