Dimentica l’aceto! Questo trucco elimina le erbacce senza sforzo

Come azione diserbante è assolutamente utile imparare ad impiegare prodotti quanto più diversificati ma anche “sani” per preservare la buona natura del terreno senza modificarne la composizione. Allo stesso tempo una buona azione effettiva contro le erbacce è molto importante: l’aceto è molto comune, ma non costituisce la soluzione ideale, vediamo invece quale può diventarlo.

Perchè crescono le erbacce

Quelle che conosciamo come erbacce sono in realtà molto spesso piante che non hanno per forza un aspetto “invasivo” o “sgradevole”, in molti casi sono addirittura gradevoli e riconosciute anche come elementi impiegati per l’alimentazione o direttamente nella loro presenza estetica, in quanto spesso fioriscono in modo interessante. Non esiste una specie singola individuabile come “erbacce”.

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Anche numerosi fiori che amiamo possono avere infatti una natura profondamente invasiva e questo causa ovviamente un problema, perchè le erbe infestanti che iniziano a svilupparsi in prossimità della fine dell’inverno sono decisamente frequenti. Generalmente si tratta di arbusti o piante da fiore che grazie all’impollinazione aerea oppure quella causata dal movimento di veicoli, animali e persone.

Le erbe infestanti quindi si sviluppano in qualsiasi forma di verde ma anche se non è presente un giardino, un orto o del terreno: non sono rari i casi di erbe infestanti che riescono a svilupparsi in ambiti molto particolari e difficili per altre specie come tra i muri o nella pavimentazione.

Come ridurre le infestanti

Il sistema migliore è anticipare quindi prevenire le erbacce, iniziando da controlli effettivi e quindi visivi, in prossimità dell’inizio dell’anno solare: già da gennaio e febbraio infatti vari arbusti spontanei iniziano a diffondere i propri semi, che diventano molto attivi e numerosi da marzo in poi, fino alla fine dell’estate.

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In molti elementi di piante di questo tipo è facile attecchire anche con la presenza degli animali, diversi uccelli infatti sono improntati a nutrirsi di semi che poi rilasciano sui prati. Questi iniziano ovviamente con dei piccoli germogli che vanno riconosciuti ed eliminati prima possibile prima che inizino a radicare in maniera effettiva.

Non vanno solo tagliate ma eliminate nella loro struttura radicale, quindi bisogna estirparle fisicamente. Cosa non sempre facile, una volta che queste sono cresciute notevolmente, per questo si impiegano vari tipi di erbicida, dall’azione molto spesso improntata ad essere efficace sul lungo periodo: molto comune è l’aceto di vino bianco.

Perchè “no” all’aceto

L’aceto di vino, che è un surrogato, una forma di “scarto” della produzione del vino seppur molto utile come condimento ma anche per la pulizia di vari elementi, che è effettivamente molto efficace come diserbante, contenendo l’acido acetico ed essendo fortemente acido al contatto, condizione che è deleteria anche per le erbacce più coriacee.

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L’aceto però può essere “fin troppo efficace”, non essendo concepito per essere impiegato in principio come erbicida, può danneggiare altre piante ed anche se aggiunto con attenzione al terreno, può provocare una serie di effetti negativi per il terreno, impoverendolo e quindi portando una difficoltà a far crescere anche le nostre, di piante.

Inoltre se sono presenti falde acquifere, queste potrebbero essere negativamente influenzate dall’aceto che ha una tendenza ad essere molto resistente nel tempo. Per questo motivo va impiegato esclusivamente in quantità ridotte, magari diluito con acqua, su terreni sicuri, circoscritti e che sono lontani da contivazioni, quindi su ambiti inerti.

Cosa impiegare?

Assodato questo concetto, possiamo impiegare varie soluzioni per “ammorbidire” le radici, a partire dall’acqua bollente, da applicare e lasciare agire, che riesce a ridurre la resistenza dell’apparato radicale ed ammorbidire anche il terreno ovviamente più duro e coriaceo. Dopodichè sarà molto più semplice estrarre le erbacce con le mani.

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Alternativamente possiamo utilizzare un composto formato da acqua e bicarbonato di sodio, non esagerando però con quest’ultimo: la mistura deve restare sempre abbastanza liquida, ed è anche bene verificare il livello di acidità del terreno, il bicarbonato va applicato esclusivamente se il terreno è composto da una acidità abbastnza alta, in quanto il bicarbonato può ridurre notevolmente questo fattore.

Acqua e sale è un ottimo rimedio ma va impiegato con cura, perchè il sale, formalmente costituito da cloruro di sodio per buona parte, è anche in questo caso “troppo efficace” in caso di coltivazioni e prati molto vasti e collegati. Per questo è utile in piccole quantità ed in terreni piuttosto circoscritti.

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