
Antonietta Raco, è la donna che oggi vive nella diocesi di Tursi-Lagonegro. E che, è guarita in modo miracoloso, dopo avere fatto un viaggio a Lourdes. Era il 2009. Solo qualche tempo dopo, è stato apposto il sigillo, che garantisce il miracolo. Ad averlo firmato il vescovo Vincenzo Orofino, presso la Cattedrale di Maria Santissima Annunziata di Tursi.
Cosa è successo a Lourdes?
A raccontare la storia, è stata proprio la diretta interessata. Era la fine di Luglio, del 2009, quando decise di partecipare al pellegrinaggio. Nel momento in cui, arriva il suo turno, per entrare in piscina, era sorretta da tre donne. In quel momento succede quello che nessuno si poteva mai aspettare.

La donna, in partenza era sostenuta da le tre dame, poi solo da una. La stessa che alla fine, si discosta da lei, permettendole di camminare da sola. In quel momento, per sua stessa ammissione, sentì qualcuno sostenerla per il collo. Prima un grande dolore alle gambe, poi un grande sollievo.
In quel momento, una voce, leggera e avvolgente, che la invitava a non avere paura. Un fatto, che non si riusciva a spiegare, anche per la certezza di riuscire a sentire la voce solo lei, e non le persone presente all’evento. Da li a poco, era guarita, senza nemmeno che se ne potesse rendere conto.
Il miracolo non è stato rivelato subito
Antonietta Raco, non ha ammesso subito quello che era successo. Per molto tempo, decise di restare sulla sedia a rotelle. Era intimorita, e come lei stessa ha ammesso: “Incapace di rivelare quello che era successo, anche alla mia famiglia”. La fede, è sempre un atto da non esibire, questa è la prima regola.

Passa qualche tempo, e si arriva ad Agosto, la donna torna in Basilicata. E nel momento, in cui si trovava a casa sua, insieme alla sua famiglia, quella voce torna. “Chiama tuo marito, diglielo”: questo le diceva la voce. E da li, a poco a poco, la donna cominciò a camminare sulle sue gambe.
Un gesto incredibile, che costrinse il marito a chiamare il medico, ma anche il parroco del suo Paese. Fu lui, a raccogliere le informazioni, che poi vennero riferite al vescovo. E che portarono alla conclusione, che tutti oggi identifichiamo con il miracolo accaduto. E che poche volte, si riesce a vedere.
Da li visite e controlli
Dal punto di vista medico, quello che il suo dottore vedeva, non era razionale. Per cui, la donna si sottopose a visite e esami, per capire quello che stava succedendo. In ospedale, Antonietta, ci entra con le sue gambe, davanti a medici e infermieri, abituati a vederla sulla sedia a rotelle.

La riposta, nel giro di poco tempo, non poteva che essere la stessa. Il medico stesso, commosso diede il responso. La scienza, come lui stesso, aveva precisato, non era in grado di spiegare quello che fosse accaduto. La risposta, si doveva, per forza di cose, cercare nella fede. E cosi è stato.
La valutazione finale, poi è stata fatta anche a Lourdes stesso, da parte di specialisti. A loro, la donna ha rivelato la sua vicenda, per poterla fare conoscere. E anche per fare in modo, di potere comprendere la sua malattia, e le infinite sfaccettature, che la compongono. E che l’hanno portata ad oggi.
Che cosa fa oggi Antonietta?
La sua vita prosegue in modo normale. Ad oggi, si dedica a chi ha bisogno, e infatti è volontaria per l’Unitalsi. Un ruolo che ha preso con grande serietà. “Senza di loro, non sarei potuta andare a Lourdes, tutti i giorni si è volontari” queste sono state le sue parole, parlandone.

Le sue intenzioni, sono quelle di tornare a Lourdes. Ogni giorno, il suo pensiero torna a quel posto, e a quella Grotta, in cui ha ricevuto il suo miracolo. Lo stesso, che le permette di potere camminare sulle sue gambe. Dopo, tanto tempo, da persona malata, e sulla sedia a rotelle.
E’ stata una malata di Sla. E pensava di non avere speranze. Ma oggi, che continua la sua vita in preghiera, spiega, come la speranza non vada mai persa. Anche quando sembra, che tutto possa andare male, ci sta sempre un dettaglio, che può fare ripartire tutto, nel modo giusto.